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Messaggio del 20/11/2024 ore 11:10

Nessuna Allerta

Rischio meteo per vento, mare

Divisione del territorio

In Liguria la procedura di allertamento prevede la suddivisione del territorio regionale in 5 zone di allertamento.
In funzione della tipologia di rischio prevista il territorio è inoltre suddiviso in classi di bacino (rischio idrogeologico e idraulico) e comuni costieri/zone sensibili (rischio nivologico).

Seleziona la voce di interesse per dettagli e per visualizzare tali suddivisioni:

Zone di allertamento

Il territorio regionale ligure è suddiviso in 5 zone di allertamento, condivise con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale.
La suddivisione non coincide con i limiti amministrativi provinciali, ma osserva un criterio di zonazione fisiografica che rispetta sia gli ambiti territoriali di bacino idrografico che i criteri di congruenza meteorologica.
Le 5 zone di allertamento sono riportate in Figura 1:

Zone di Allerta in cui è suddivisa la Regione Liguria definite in base ai criteri della Direttiva P.C.M. del 27 febbraio 2004 condivisi col Dipartimento di Protezione Civile

Figura 1 - Zone di Allerta in cui è suddivisa la Regione Liguria definite in base ai criteri della Direttiva P.C.M. del 27 febbraio 2004 condivisi col Dipartimento di Protezione Civile

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L'unità territoriale minima dal punto di vista amministrativo è il territorio comunale, perciò a ognuno dei 235 Comuni della Regione Liguria corrisponde un'unica zona di allertamento.

Come si può osservare in Figura 1:

  • tutti i Comuni della provincia di Imperia appartengono alla zona dei Bacini Liguri Marittimi di Ponente;

  • la provincia di Savona sottende tre diverse zone di allertamento (Bacini Liguri Marittimi di Ponente, Bacini Liguri Marittimi di Centro, Bacini Liguri Padani di Ponente);

  • la provincia di Genova sottende quattro distinte zone di allertamento (Bacini Liguri Marittimi di Centro, Bacini Liguri Marittimi di Levante, Bacini Liguri Padani di Ponente, Bacini Liguri Padani di Levante);

  • tutti i Comuni della provincia della Spezia appartengono alla zona dei Bacini Liguri Marittimi di Levante.

Classi di bacino

Nell'ambito del rischio idrogeologico e idraulico, al fine di schematizzare il diverso tipo di risposta idrologica dei bacini idrografici, è stata introdotta la classe di bacino, caratteristica sostanzialmente legata all'estensione areale dello stesso.

I bacini idrografici sono stati distinti in tre classi:

  • bacini piccoli: bacini idrografici drenanti una superficie inferiore ai 15 km2 e reti fognarie (non rappresentati nella figura sottostante per motivi grafici);
  • bacini medi: bacini idrografici drenanti una superficie compresa tra i 15 e i 150 km2;
  • bacini grandi: bacini idrografici drenanti una superficie superiore ai 150 km2.
Suddivisione dei bacini idrografici della Liguria nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

Figura 2 - Suddivisione dei bacini idrografici della Liguria nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

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All'interno di ogni zona di allertamento coesistono sotto-aree con differenti caratteristiche di risposta agli eventi precipitativi intensi.
E' pertanto necessario essere in grado di distinguere tali sotto-aree in modo da poter applicare azioni diverse a seconda dello scenario previsto e poter caratterizzare più in dettaglio gli effetti al suolo.

Si riportano di seguito le mappe con la classificazione dei bacini idrografici nelle tre classi per ciascuna zona di allertamento:

Zona A

Zona A: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

Figura 3 - Zona A: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

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Zona B

Zona B: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

Figura 4 - Zona B: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

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Zona C

Zona C: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

Figura 5 - Zona C: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

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Zona D

Zona D: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

Figura 6 - Zona D: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

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Zona E

Zona E: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

Figura 7 - Zona E: suddivisione dei bacini idrografici nelle tre classi: bacini piccoli, bacini medi e bacini grandi

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In Figura 8 è riportata una schematizzazione del comportamento delle diverse classi di bacino in funzione delle caratteristiche delle precipitazioni:

Schematizzazione degli effetti al suolo in dipendenza delle caratteristiche delle precipitazioni

Figura 8 - Schematizzazione degli effetti al suolo in dipendenza delle caratteristiche delle precipitazioni

L'eventuale criticità idrologica prevista, distinta per zona di allertamento e per classe di bacino (piccolo, medio, grande) è riportata nel messaggio di Criticità Idrologica emesso dal CFMI-PC, pertanto ogni Comune ha un'indicazione dello scenario previsto per le diverse classi dei corsi d'acqua presenti nel territorio di propria competenza.

Si evidenzia che tutti i Comuni della Regione Liguria hanno al loro interno la classe dei bacini piccoli, che ricomprende anche le reti idrografiche minori, canali irrigui, reti di smaltimento delle acque piovane e reti fognarie.

Tali reti minori, interferendo con elementi antropici sensibili in ambiti urbani, possono andare in crisi repentinamente e determinare improvvise condizioni di rischio per esempio in caso di temporali, ovvero di piogge localizzate, intense e di breve durata.

In tali contesti, a fronte della difficile prevedibilità della localizzazione spazio-temporale e dell'intensità dei fenomeni temporaleschi, è prioritario applicare da parte dei Comuni misure preventive anche di tipo formativo e informativo allo scopo di rendere quanto più efficaci le azioni di autoprotezione che la popolazione può mettere in atto al presentarsi di condizioni di rischio improvviso.

Comuni costieri/zone sensibili

Le diverse realtà territoriali della Liguria non presentano la medesima vulnerabilità rispetto ai fenomeni neve e ghiaccio.

Per tale motivo si è resa necessaria un'ulteriore suddivisione del territorio interna alle zone di allertamento e l'individuazione di infrastrutture e ambiti territoriali più sensibili che risentono maggiormente degli eventi nevosi:

1) le zone altamente urbanizzate nei comuni costieri;
2) la viabilità autostradale.

In questi casi esiste una difficoltà di gestione degli eventi nevosi motivata dall'intensità di utilizzo degli elementi viari (autostrade, viabilità urbana), dall'effetto domino che il blocco della viabilità autostradale ha sulla viabilità locale o dalla minore abitudine della popolazione a questo tipo di eventi, rari per le specifiche realtà territoriali (comuni costieri).

In Figura 9 sono evidenziati i tracciati autostradali di valico appenninico e i comuni costieri:

Mappa della Liguria suddivisa in Zone di Allertamento nella quale sono evidenziati i tracciati autostradali di valico appenninico e i comuni costieri

Figura 9 - Mappa della Liguria suddivisa in Zone di Allertamento nella quale sono evidenziati i tracciati autostradali di valico appenninico e i comuni costieri

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Andando più nel dettaglio:

1) comuni costieri, (categoria nella quale ricadono tuti i comuni con uno sbocco al mare)

In caso di neve i comuni costieri (Figura 9), e in particolare i capoluoghi di provincia molto urbanizzati, presentano criticità gestionali che riguardano non solo la viabilità, ma anche il forte disagio sentito dalla popolazione, non abituata al verificarsi di tali fenomeni. Gli eventi nevosi che interessano tali zone vengono quindi ritenuti più gravosi rispetto all'interno, anche se di entità debole o moderata.
I "comuni dell'interno" sono tutti i restanti comuni non dotati di uno sbocco al mare.

2) viabilità autostradale

Il tracciato autostradale della Regione Liguria è stato classificato in quattro diverse fasce di quota:

  • quote inferiori ai 300 m (tratte costiere o interne di bassa quota);

  • quote tra i 300 m ed i 400 m (tratte collinari di bassa quota);

  • quote tra i 400 m ed i 500 m (tratte collinari);

  • quote superiori ai 500 m (tratte collinari alte).

Tale suddivisione per classi di quota e zone di allertamento è riportata anch'essa in Figura 9, dove si evidenziano le tre tratte autostradali di valico appenninico che ricadono nelle zone di allerta B, D ed E e un tratto a minore criticità nella zona C.

Tabella riassuntiva comuni

Nella tabella riassuntiva è riportato l'elenco dei comuni della Liguria, in ordine alfabetico e suddiviso per zona di allertamento. A ciascun comune è associata la relativa classificazione territoriale idrologica (classi di bacino) e nivologica (comuni costieri/interni).

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